Secondo l’ultimo Report di Telefono Azzurro, pubblicato in occasione della Giornata europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, gli abusi sessuali sui minori sono un “fenomeno complesso che colpisce milioni di bambine e bambini nel mondo, senza contare che conoscerne l’esatta prevalenza è difficile, dal momento che spesso la violenza viene alla luce dopo molto tempo”.
Infatti, i dati rilevano che dal 2019 al 2020 le segnalazioni di abusi nel mondo sono quadruplicate e il Consiglio d’Europa stima che nel “vecchio continente” un bambino su cinque è stato vittima di qualche forma di abuso online e offline.
In Italia, l’ISTAT certifica che nel 2014 il 10,6% delle donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni, circa due milioni di donne, ha subito violenza sessuale prima dei 16 anni.
Per quanto riguarda i minori, nel 2020 i bambini da 0 a 13 anni rappresentano il 30% del totale delle vittime di adescamento, che riguarda nel 70% dei casi le bambine; la percentuale diminuisce al 14% nell’età tra i 14-17 anni, e riguarda comunque nell’86% dei casi le ragazze. Nel nostro Paese sono circa 1.400 le denunce depositate per reati a sfondo sessuale e l’incidenza delle ragazze è tre volte superiore rispetto ai ragazzi.
Nell’80% dei casi, l’autore delle violenze è una persona conosciuta: un conoscente, un parente, amico di famiglia della vittima. Infatti, l’abuso avviene spesso in contesti in cui il/la minore dovrebbe essere protetto da persone facenti parte della cosiddetta “cerchia della fiducia”.
La strada resta quella di elaborare linee guida e protocolli condivisi, prevedere una risposta che includa un’accoglienza specializzata dei bisogni delle vittime e disegnare programmi educativi e di prevenzione innovativi e dedicati anche ai più piccoli, che includano le famiglie e gli adulti di riferimento.
Per approfondimenti e notizie su queste tematiche, si rimanda al sito del Telefono Azzurro www.azzurro.it