Secondo i dati diffusi dal consorzio AlmaLaurea attraverso il focus Gender Gas (Divario di genere) 2023, le femmine sono molto più brave a scuola e all’università dei maschi, ma, una volta entrate nel mondo del lavoro, sono molto meno valorizzate e retribuite. In base ai dati, infatti, emerge che le donne che raggiungono la laurea sono in numero maggiore rispetto agli uomini e con votazioni più alte. Tuttavia, dal punto di vista lavorativo e retributivo, gli uomini superano di gran lungo le donne quanto a carriera e fasce retributive. Ad esempio, tra i laureati nel 2021 sei soggetti su 10 erano donne e hanno registrato in media votazioni più alte (104,2 di media contro 102,4). E più ragazze che ragazzi sono riuscite a raggiungere la laurea senza andare “fuori corso”: il 63% delle ragazze si è laureata nei tempi previsti, contro il 58% dei ragazzi.
Tali dati sono confermati anche per quanto riguarda le scuole superiori e medie. Infatti, secondo il Rapporto 2023 sul Profilo dei Diplomati di AlmaDiploma, il 44% delle ragazze alle medie ha ottenuto un voto d’esame superiore o uguale a 9, voto raggiunto solo dal 31% dei ragazzi. Anche in uscita dalle superiori, il 94% delle ragazze non ha mai ripetuto un anno, mentre per i ragazzi il tasso di ripetizione della classe è pari al 90%. Inoltre, le ragazze concludono la scuola superiore con un voto medio di diploma decisamente più alto, che raggiunge quota 83/100 contro il 78/100 dei ragazzi. In più, il 22% delle studentesse svolge nel corso della scuola delle esperienze internazionali, contro il 14% dei ragazzi.
A fronte di questi dati, il rapporto AlmaLaurea 2022 sulla Condizione occupazione dei laureati evidenza un significativo e persistente divario retributivo, che tiene conto del genere. Tra i laureati con laurea magistrale, cinque anni dopo il conseguimento del titolo, il tasso di disoccupazione delle ragazze è più basso di 4 punti rispetto ai ragazzi: 86% contro il 90%. Inoltre, i maschi svolgono da più tempo un lavoro a tempo determinato (pari al 60% contro il 52% delle ragazze). Le donne, infatti, tendono più frequentemente a inserirsi nel pubblico impiego e nell’insegnamento, settori che risentono di un alto tasso di precarietà.
Infine, per quanto riguarda la retribuzione, dopo cinque anni dalla laurea, i maschi guadagnano in media il 13% in più rispetto alle donne: 1.800 euro per i maschi contro 1593 per le femmine. Inoltre, le femmine si sentono leggermente meno soddisfatte del proprio lavoro, meno gratificate economicamente ma anche nelle mansioni che svolgono.
Per approfondire i dati, si rimanda alla nota predisposta sul sito https://www.ilriformista.it/donne-brave-e-ambiziose-si-laureano-prima-ma-hanno-stipendi-piu-bassi-degli-uomini-276659/