Il portale di studenti Skuola.net ha recentemente condotto una ricerca interpellando circa 3.500 alunni delle scuole secondarie (di primo e secondo grado) a proposito delle uscite didattiche scolastiche su più giorni. Dopo lo stop imposto dal Covid, infatti, nel 2023 le cosiddette “gite scolastiche” sono di nuovo possibili.
Da quanto emerge, a inizio aprile solo il 18% degli intervistati ha dichiarato di avere già svolto un’uscita didattica, mentre un 30% dichiara di averla già programmata per i mesi successivi, entro la fine dell’anno scolastico.
Inoltre, quasi il 30% degli studenti dichiara che non svolgerà alcuna uscita didattica, in quanto non prevista dall’istituzione scolastica a causa degli alti costi delle trasferte e le difficoltà delle famiglie. Inoltre, sono sempre meno i docenti disponibili ad assumersi la responsabilità di accompagnare gli studenti fuori porta.
D’altro canto, nelle classi che partecipano alle uscite didattiche circa un ragazzo su dieci non aderirà per motivi personali o familiari, non ultima per la questione del costo complessivo dell’uscita. Per incentivare le famiglie a far partecipare i figli e contenere i costi, nel 2023 alcune scuole hanno privilegiato uscite della durata di due o tre notti al massimo e le mete privilegiate sono in Italia, lontano dalle grandi città che hanno costi quasi proibitivi.
A parte le motivazioni economiche, i giovani intervistati riportano di non essere interessati a partecipare alle uscite didattiche anche per il mancato desiderio di socialità, elemento che si riscontra ben nel 36% dei casi e sicuramente conseguenza delle restrizioni sociali vissute durante la pandemia da Covid-19.
Per approfondire altri dati sul tema, si rimanda all’articolo su “Rai News” al link https://www.rainews.it/articoli/2023/04/gite-low-cost-a-scuola-ma-molti-studenti-non-partono-per-motivi-economici-bb006749-c0a6-4363-9989-2767d5d8870f.html