Secondo i recenti dati pubblicati da Eurostat e Istat, i giovani tra i 15 e 34 anni che non studiano e non lavorano in Italia sono circa 3 milioni, pari al 25% della popolazione.

Si tratta di individui che hanno abbondonato precocemente la scuola, ottenendo talvolta (ma non sempre) il diploma di scuola media e decidendo poi di non proseguire in alcun modo nel percorso di studio e formazione. Per la maggioranza sono maschi (14% dei casi), mentre le femmine si fermano al 10%. L’abbandono scolastico interessa più il sud Italia, dove quasi il 17% di giovani sceglie di restare inattivo, mentre al nord e nel centro tocca il 10%.

La causa di tale fenomeno è spesso individuata nell’errata indicazione del proseguimento degli studi nella scuola superiore, dal momento che spesso l’orientamento da parte della scuola e soprattutto della famiglia viene svolto in modo superficiale e poco individualizzato, tenendo poco in conto i punti di forza e debolezza.

Un altro elemento è la forte spinta dei giovani verso l’esperienza pratica, mentre la scuola superiore spesso fornisce un sapere teorico che solo successivamente, con l’università e i corsi professionalizzanti, si specializzerà in un settore.

Per approfondire gli altri dati emersi, si rimanda allo studio che ha analizzato nello specifico la situazione italiana, al link https://arpi.unipi.it/handle/11568/1107164

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