Secondo i recenti dati diffusi dall’Eurostat e pubblicati con il titolo “Con i bambini”, diverse famiglie italiane non sono in grado di sostenere i costi di alcune spese basilari, come riscaldare adeguatamente la propria casa o permettersi un paniere di beni essenziali. In Italia, circa il 30% dei bambini e ragazzi under 18 si trova in condizioni di rischio povertà o esclusione sociale, con una crescita significativa della platea negli anni della pandemia. In particolare, risultano più colpite dalle difficoltà economiche le famiglie i cui genitori affrontano l’esperienza dello sfruttamento del lavoro povero o a bassa intensità di lavoro e pertanto affrontano una situazione di grave deprivazione. Con quest’espressione si intende l’impossibilità di far fronte a spese impreviste, potersi permettere un pasto con contenuti proteici ogni due giorni, sostituire i vestiti logori, ecc. Circa il 7% dei minori in Italia combatte queste condizioni, mentre un bambino su 4 vive in una famiglia il cui reddito è inferiore del 60% rispetto a quello medio.
Gli studi riportano, tra l’altro, la tendenza dei divari nei livelli di istruzione nel determinare le diseguaglianze nei redditi. Infatti, secondo i dati riguardanti l’Europa, se i genitori hanno la licenza media, oltre la metà dei minori si trova a rischio povertà o esclusione sociale. In presenza di un diploma delle superiori, il rischio povertà cala a 30%, e si riduce al 9% in presenza della laurea.
In Italia, le fasce più colpite vivono nel Mezzogiorno, dove si riscontra il numero più basso di laureati.
Per approfondire la questione, si rimanda al sito “Con i bambini” al link https://www.conibambini.org/osservatorio/minori-a-rischio-poverta-o-esclusione-sociale-in-italia-quali-fattori-incidono/#:~:text=7%2C1%25%20i%20bambini%20e,i%20livelli%20dell’anno%20precedente