Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istat, la mobilità interna nel 2021 è cresciuta del 6,7% rispetto al 2020. Circa un milione e 423mila persone, infatti, hanno spostato la residenza da un Comune all’altro d’Italia. È cresciuto, invece, il numero delle persone immigrate, che contano oltre 318mila, pari al +28,6%, mentre diminuiscono le emigrazioni (poco più di 158mila; -1% sul 2020) soprattutto dei cittadini italiani (94mila; -22%).
Il dato più interessante del 2021 riguarda circa 31mila persone, ovvero un emigrato italiano su tre, che risulta avere un’età compresa tra 25 e 34 anni e il possesso di una laurea o di un titolo superiore alla laurea. Si tratta di una percentuale comunque inferiore del 20% rispetto al 2020, pari a 4.000 unità in meno: significa che un giovane su cinque ha rinunciato a partire per l’estero in ragione delle maggiori restrizioni per contrastare la diffusione del Covid-19.
Un elemento molto significativo riguarda il sud Italia, che ha perso circa mezzo milione di residenti in dieci anni (2012-2021), mentre sono aumentate del 40% le presenze di cittadini di Paesi terzi provenienti dall’Africa o dall’Asia.
I dati provvisori riferiti al periodo gennaio-ottobre 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021 evidenziano un ulteriore moderato incremento dei flussi migratori interni (+4%) e dall’estero (+13%) e una forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese
(-20%).
Il report integrale è raggiungibile al link https://www.istat.it/it/files//2023/02/REPORT_MIGRAZIONI_2021.pdf