Secondo Diseguitalia, il rapporto che l’ONG Oxfam ha recentemente dedicato all’Italia in occasione dell’apertura dei lavori del Forum di Davos, nel nostro Paese quasi due milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Il numero è raddoppiato tra il 2005 e il 2021, raggiungendo quota 7,5% del totale delle famiglie residenti in Italia. Inoltre, il 10% delle famiglie più ricche d’Italia possiede sei volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Ciò significa che la forbice delle diseguaglianze si sta progressivamente aprendo, creando una distanza difficilmente colmabile in ambito sociale ed economico.

Inoltre, la situazione delle famiglie sta peggiorando anche a causa dell’inflazione dei prezzi, che erode il potere d’acquisto e le spese vive per l’alimentazione, la casa, l’istruzione. Il quadro è confermato anche dalla ricerca Bruegel, un importante think tank europeo, secondo la quale l’Italia è il secondo paese in Europa per l’aumento generalizzato dei costi, che grava soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. Infatti, solo a novembre scorso l’inflazione è arrivata a un rincaro in media dell’11%, con un picco del 20% per le famiglie più povere soprattutto su bollette e settore alimentare.

A causa di ciò, secondo un’analisi di Coldiretti, molte famiglie hanno scelto di acquistare cibo “low cost” nei discount alimentari, provocando un balzo del +10,3% delle vendite in valore.

 

Per approfondire i dati, si rimanda all’articolo pubblicato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” al link https://www.ilsole24ore.com/art/inflazione-e-famiglie-crisi-boom-acquisti-i-cibi-low-cost-AEvkq1VC

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