Secondo le stime dell’Istat appena pubblicate nel documento “La redistribuzione del reddito in Italia”, la condizione delle famiglie è migliorata nel 2022 grazie all’insieme delle politiche sulle famiglie attuate. L’indice di Gini, che misura le diseguaglianze, passa infatti dal 30,4% del 2021 al 29,6%, e il rischio di povertà dal 18,6% al 16,8%.
A portare un effetto positivo sulla ridistribuzione del reddito in Italia sarebbero i principali interventi sui redditi familiari adottati nel 2022, come la riforma Irpef, l’assegno unico e universale per i figli a carico, le indennità una tantum di 200 e 150 euro, i bonus per le bollette elettriche e del gas e, infine, l’anticipo della rivalutazione delle pensioni.
In particolare, la riforma dell’Irpef, l’assegno unico e gli altri interventi hanno ridotto il rischio di povertà per le famiglie con figli minori, nelle coppie e nelle famiglie monogenitori. Per le famiglie monocomponenti e per gli ultrasessantacinquenni, la riduzione delle diseguaglianze è dovuta prevalentemente ai bonus e all’anticipo della rivalutazione delle pensioni, mentre per le famiglie senza figli o solo con figli adulti il rischio di povertà rimane quasi invariato o aumenta lievemente.
Fra le famiglie che migliorano la propria situazione, il beneficio medio risulta meno elevato nel quinto più povero della popolazione, caratterizzato dalla presenza di contribuenti con redditi inferiori alla soglia della no-tax area, esenti da imposta.
Le famiglie del penultimo quinto assorbono il 31,7% del beneficio totale della riforma dell’Irpef che corrisponde al 2,3% del reddito familiare. Le famiglie che peggiorano la propria situazione subiscono, invece, una perdita più elevata nel quinto più ricco della popolazione, dove si registra oltre la metà della perdita totale.
Lo studio è raggiungibile sul sito dell’Istat al link https://www.istat.it/it/files//2022/11/REDISTRIBUZIONE-REDDITO-IN-ITALIA_2022.pdf