L’Istat ha presentato i principali risultati delle elaborazioni effettuate sui dati raccolti presso le famiglie con l’indagine “Reddito e condizioni di vita” 2021 per quanto riguarda i redditi del 2019 e 2020.
Le elaborazioni consentono di analizzare alcuni indicatori, come il costo del lavoro, il cuneo fiscale, il peso delle imposte sulle famiglie e sugli individui e gli effetti sulla diseguaglianza degli interventi fiscali e delle misure di sostegno al reddito.
Secondo i risultati, nel 2020, i redditi netti da lavoro dipendente sono stati in calo del 5% e il valore medio del costo del lavoro, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 31.797 euro, il 4,3% in meno dell’anno precedente. La retribuzione netta media a disposizione del lavoratore è pari a 17.335 euro.
Emerge, inoltre, che i contributi sociali dei datori di lavoro costituiscono la componente più elevata, pari al 24,9%, mentre il restante 20,6% risulta a carico dei lavoratori (il 13,9%, sotto forma di imposte dirette e il 6,7% di contributi sociali).
Confrontando le variazioni a prezzi costanti intervenute nelle componenti del costo del lavoro tra il 2007 (anno che precede la prima crisi economica del terzo millennio) e il 2020, risulta che i contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4%, anche per l’introduzione di misure di decontribuzioni, mentre i contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente invariati, le imposte sul lavoro dipendente sono aumentate in media del 2%, mentre la retribuzione netta a disposizione dei lavoratori si è ridotta del 10% negli ultimi 13 anni.
Il testo integrale è disponibile sul sito dell’Istat al link https://www.istat.it/it/files//2022/12/Carico-fiscale-e-contributivo-2019-2020.pdf