Alcune norme previste dal cosiddetto Decreto Sostegno Bis, approvate a giugno, sono state tese a favorire i giovani al di sotto dei 36 anni nell’acquisto della prima casa. Infatti, la garanzia statale sui mutui è stata estesa ai giovani che comprano casa e hanno un ISEE fino a 40 mila euro (comprese le coppie composte da almeno un membro che rientri nel requisito anagrafico under36). La garanzia sul mutuo è all’80% della quota capitale, l’ammontare del finanziamento non può sforare i 250mila euro ed è prevista la cancellazione delle spese di imposte di registro, ipotecaria e catastale. La normativa prevede l’agevolazione anche nel caso in cui il/la giovane non sia occupato, con la garanzia dello Stato.
Tuttavia, le banche sembrano aver colto un grave rischio negli investimenti, per due indici in forte crescita: l’Eurirs, il parametro che serve da base per definire il tasso dei mutui a rata fissa, aumentato per via dell’inflazione e della guerra, e gli indici Euribor, lievitati a loro volta. Questi ultimi, infatti, fanno crescere anche le rate a tasso variabile, una scelta abbastanza frequente tra i più giovani che decidono di accendere un mutuo.
Pertanto, in mancanza di correttivi ad hoc, i presupposti su cui si basavano le agevolazioni e le garanzie concessi ai giovani rischiano di svanire per la difficile condizione internazionale di incertezza.
Per maggiori informazioni, si rimanda al sito https://www.mutuionline.it/news/mutui-la-resilienza-dei-giovani-contro-il-caro-tassi-00035926.asp