La riforma della giustizia del Governo prevede, tra l’altro, la disciplina del ruolo dei servizi, dell’esecuzione e l’ampliamento della negoziazione assistita anche ai procedimenti finora ingiustificatamente esclusi. Sulla mediazione familiare, si prevede che l’attività professionale del mediatore familiare, la sua formazione e le regole deontologiche a cui fa riferimento siano regolate secondo già quanto previsto per legge per le professioni non riconosciute (legge 14 gennaio 2013 n. 4 recante disposizioni in materia di professioni non organizzate), e l’istituzione, presso ciascun tribunale, di un elenco dei mediatori familiari e la possibilità per le parti di scegliere il mediatore tra quelli iscritti in tale elenco. Inoltre, è previsto che i mediatori familiari siano dotati di adeguata formazione e specifiche competenze nella disciplina giuridica della famiglia, nonché in materia di tutela dei minori e di violenza contro le donne e di violenza domestica.

 

Per approfondire la questione, si rimanda all’analisi complessiva di “Giustizia Insieme”, a cura di Maria Giovanna Ruo, al link https://www.giustiziainsieme.it/it/news/129-main/minori-e-famiglia/2030-area-persona-relazioni-familiari-e-minorenni-la-riforma-cartabia-risponde-alle-necessita-di-tutela-effettiva-di-maria-giovanna-ruo

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