Secondo un’ampia ricerca pubblicata a fine gennaio su Jama Pediatrics, che ha analizzato una trentina di studi relativi a circa 80mila giovani, la pandemia ha messo a dura prova la salute mentale dei giovani. I dati indicano un aumento di depressione e ansia, oltre all’aumento dell’incidenza dei disturbi alimentari. Ciò sarebbe causato dall’uso elevato di smartphone, computer e videogame, davanti ai quali i giovani passano circa il 67% del tempo in più rispetto al periodo pre-Covid. I dispositivi elettronici sono usati sia per continuare la vita scolare (come ad esempio la DAD), sia come diversivi durante questi anni di pandemia che, sconsigliando gli incontri di persona e la vita sociale per il pericolo di contagio, ha isolato soprattutto i più giovani.
L’allarme, lanciato anche nel recente Congresso della Società Italiana di NeuroPsicoloFarmacologia (Sinpf), riguarda le statistiche che riportano un aumento della diffusione del disagio mentale tra i bambini e gli adolescenti, che si esplica con uno stato peggiore di salute, la comparsa di sintomi della depressione, apatia, fobia sociale, panico, sregolatezza nei cicli di sonno/veglia, esplosioni di rabbia, atti di autolesionismo, isolamento, disturbi alimentari.
Infatti, i dati dicono che oggi un adolescente su 4 dimostra sintomi di depressione da Covid, uno su 5 segni da disturbo d’ansia, dato raddoppiato dalla prima ondata pandemica. In Italia i circa 400 posti nei reparti di neuropsichiatria infantile sono quasi saturi e le famiglie resistono a queste problematiche, cercando di riconoscere i segnali di disagio e chiedendo aiuto ai professionisti.
Per approfondire la tematica, si rimanda alla fonte (in inglese), sul sito Jama Network https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2788069?resultClick=1 e a un articolo sul tema pubblicato sul «Sole 24 Ore» al link https://www.ilsole24ore.com/art/la-quinta-ondata-covid-e-quella-disturbi-psichiatrici-casi-raddoppiati-gli-adolescenti-AEeorWAB